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Emigrati italiani
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Ecco il nuovo caso buonista che cerca di far accettare una situazione migratoria al solo scopo di continuare a rubare soldi sfruttando la situazione, facendo passare chi invece cercherebbe una vera soluzione per razzista.
Come venivano trattati gli italiani al tempo delle migrazioni
Dal sito del giornale
LaStampa ecco spuntare un nuovo caso di falsa informazione politicamente corretto: quando, chi si frega i soldi che girano con le disgrazie umane, ecco che spunta sempre l'arma del politicamente corretto e buonismo raffazzonato che va bene per coloro che non approfondiscono le tematiche trattate e si fermano alle emozioni legate alla "pancia".
Ovviamente non è l'unico giornale dei partiti quello che indico, ma prendo spunto da questo: descrive gli italiani per come venivano recepiti dalle popolazioni che gli accoglievano, venendo sfruttati in lavori di bassa manovalanza e mal pagati, spesso senza nessun diritto.
Abitavano in abitazioni che oggi, chiamare fatiscenti, sarebbe ancora un complimento. A volte, ma non sempre, ricevevano una sorta di aiuto economico (raro) che gli permettesse di mangiare, ma nulla di più.
E' vero che ad esempio, gli statunitensi, ci definivano come persone di bassa cultura e puzzolenti, abituati a espedienti illegali, ma c'è da dire che era vero: gli immigrati di allora, non se ne abbiano a male eventuali abitanti delle zone del Sud Italia poiché non voglio offendere nessuno ma solo fare chiarezza, erano di bassaeducazione scolastica spesso non sapevano nemmeno leggere e scrivere, la lingua la apprendevano da soli nella vita di tutti i giorni.
Si lavavano poco, si è vero, arrivando da famiglie contadine dove lavarsi non era poi tutta questa importanza anche perché il sapone era per i ricchi e quel poco che potevano permettersi era destinato a lavare i vestiti, ma spesso si usava solo l'acqua di torrenti e fiumi e molto lavoro di braccia.
Nessuno, e voglio rimarcarlo, nessuno dei migranti italiani era un immigrato clandestino quando arrivava negli USA, ma veniva non solo schedato peggio degli ebrei con i nazisti, bensì tenuto anche in condizioni vergognose in isole (come l'isola di
Staten Island o
Ellis Island di cui potete leggere la procedura qui
https://it.wikipedia.org/wiki/Ellis_Island) dove gli immigrati permanevano per mesi, per assicurarsi che non avessero malattie contagiose.
Peccato che su quell'isola ne morirono a centinaia e non solo per malattie.... anche per i trattamenti. Chi riusciva a passare poteva dirsi fortunato se in alcune realtà, riusciva a ottenere un alloggio per un certo periodo poi doveva arrangiarsi.
Ecco che non conoscendo la lingua gli italiani venivano fregati spesso e volentieri dai "buoni" americani, venendo sfruttati e spesso nemmeno pagati. Si vennero così a formare associazioni a delinquere che non solo attuavano azioni illegali, ma aiutavano anche le famiglie degli iscritti a queste associazioni....
Gli affitti erano più alti per gli immigrati, ma qui mi limiterò a parlare solo degli italiani, chi dava in affitto infatti lo faceva adducendo l'alto rischio che si assumeva spesso dando alloggio a persone con visto scaduto, oppure che sapevano benissimo che non sarebbero mai state difese dalla polizia e la legge.
Ora tagliando corto sulla storia degli emigrati italiani, vorrei riportare uno stralcio di intervista di un italiano che nel 1947 emigrò in Argentina, ora ritornato in Italia:
"Affermare l’uguaglianza di queste due situazioni sociali è vergognoso; fino al mio rientro in Italia, sono stato socio della sezione sudafricana dei Lucchesi nel Mondo ed, essendo stato premiato nel 1988 dalla Camera di Commercio di Lucca, quale emigrante che ha onorato la sua città nel mondo, vorrei aprire un dibattito pubblico sul tema dell’immigrazione extracomunitaria odierna in Italia.
Gli emigranti lucchesi hanno portato ovunque sudore, onestà e dignità e mai è accaduto che sia stata esportata così tanta criminalità quale quella extracomunitaria oggi in Italia: basta leggere le statistiche della popolazione carceraria.
Impronte digitali? Ma certo-dice Lombardi-mentre esibisce il voluminoso carteggio necessario al suo espatrio; ricordo che già nel 1947, le autorità estere, mi richiesero foto ed impronte digitali sulla “Cedula di Identitad argentina” o sul “Registra-siesertifikaat” sudafricano.
Ogni italiano, per emigrare, necessitava quindi di un atto di chiamata lavorativa, ecco qui, legge: permesso di sbarco in Argentina n° 46235 del 15 ottobre 1947.
A quali immigrati extracomunitari si richiede oggi ciò che è stato chiesto a noi, che pure avevamo fame? Ecco qui un certificato di “Buona Condotta” che semestralmente dovevo esibire nel paese ospitante, rispettando usi molto diversi dai nostri e rigando dritto per non pagare col carcere duro o l’espulsione.
Questi documenti, datati 22 novembre 1947, dicono invece che “non sono persona dedita all’accattonaggio”, che ho il casellario penale pulito, che sono esente da qualsiasi malattia contagiosa e che ho una regolare posizione fiscale: adesso io chiedo: agli immigrati extracomunitari viene richiesto altrettanto nell’interesse della nostra Nazione? Ecco poi i certificati di vaccinazione che ho dovuto esibire all’estero: sa allora non avevamo certo i pranzi della Caritas, i contributi, i centri di accoglienza, le associazioni atte a ricercarci casa e lavoro per noi emigrati o gratuiti corsi di lingua. Capisce perché mi arrabbio”.
Ora naturalmente i soliti idioti superficiali diranno che è una storia inventata dalla destra razzista di cui il sito è rappresentante, purtroppo per loro dico che presto vedrete lo stesso personaggio anche al Costanzo Show, e ripeterà le stesse cose che vi ho riportato.
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Italiano "mantenuto" che preferisce risiedere in miniera |
Ma valutiamo meglio le cose: mettiamo a confronto le due dinamiche emigrazionistiche...
Italiani emigrati: venivano sfruttati, sottopagati, trattati come le bestie (in special modo per entrare nei paesi che dovevano valutarli), non ricevevano aiuti se non in rare occasioni e comunque erano aiuti economici irrisori e con il contagocce, dovevano pagare tutto, dal mangiare all'alloggio, le cure mediche, educazione, vestiario.
Immigrati Africani di oggi: vengono trattenuti solo per il tempo necessario al riconoscimento e spesso rilasciati anche senza essere stati identificati, vengono sovvenzionati con un fisso mensile in cui sarà presente anche la tariffa telefonica, le sigarette, e un minimo sindacale per beni di consumo.
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"Hotel" per italiani |
Vengono ospitati in alloggi (spesso ma non sempre negli hotel ), gli viene dato il wifi gratuito e se non ce lo hanno protestano anche violentemente così come se non gli piace il cibo passato gratis, gli danno vestiti e le basi per lavarsi. Delinquono e non si possono toccare altrimenti si viene indicati come razzisti...
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Bambini italiani "mantenuti" dagli USA e Germania |
Ci sono molti agricoltori che sfruttano la manovalanza in nero degli immigrati sottopagandoli e, a volte, nemmeno pagandoli se gli gira male, ma questo pochi lo ricordano... che sia perché a questi fa comodo avere schiavi gratis?
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I "lussuosi ricoveri per italiani emigrati" |
Si non c'è che dire.. proprio la stessa cosa, identica... a parte un paio di punti non ci vedo proprio nulla di somigliante quindi finitela di paragonare gli emigrati italiani con gli immigrati africani!!!! Aiutiamo solo chi ha veramente diritto, come è giusto, tutti gli altri fuori !!!!
Per tutto il resto c'è sta "roba":
Ovviamente si commentano da sole le immagini.....