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Adozioni gay giusto o sbagliato?
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Un interrogativo molto importante come le adozioni per le coppie gay, ha invaso la cronaca degli ultimi tempi: è giusto o no che anche gay e lesbiche possano adottare figli?
Diritti adozioni per gay
Questa tematica è un caso molto scottante: le adozioni gay sono uno di quegli argomenti che nessuno vorrebbe affrontare perché da una parte ci sono i buonisti che vorrebbero il riconoscimento di diritti per nulla dovuti poiché non naturali a chi non dovrebbe averne, da un altro lato esistono quelli contrari a qualsiasi cosa che nemmeno conoscono la tematica di cui si sta discutendo ma sono contrari a prescindere, insomma un gran casino!!
Ho letto che, Matteo Winkler, giornalista de IlFattoQuotidiano, scrive che ha trovato le affermazioni proclamate dalla senatrice e ministra per la salute Lorenzin, siano balle colossali (cito testualmente) perché Freud non direbbe che la crescita psicologica dei figli sono interessati dalla necessità della presenza di entrambe i sessi nei genitori. In questo mi vedo di dissentire poiché Freud, cito testualmente, asseriche che:
"Durante il periodo della sessualità adolescenziale il bambino manifesta un innamoramento per la figura del genitore del sesso opposto. Solo il superamento del complesso di Edipo permette di vivere in età adulta una sessualità equilibrata.” (Sigmund Freud)
Non mi pare quindi che la Lorenzin stia affermando cose campate in aria ma, anzi, sia solo affermando ciò che lo psicologo asseriva sulla crescita psicologica dei bambini. Quindi mi chiedo: nel caso di due mamme o due padri chi dovrebbe fare il genitore di sesso opposto?
E non diciamo ora che la figura genitoriale mancante possa essere sostituita da una figura anche esterna alla coppia, basti pensare che i figli di genitori eterosessuali dove uno dei due manca, fin dalla nascita (per morte del genitore) non crescono molto bene ma con mancanze psicologiche spesso inconsce che producono effetti a volte devastanti.
Si vuole asserire che nemmeno nelle coppie etero i figli crescono bene? Siamo d'accordo ma non per questo bisogna privare fin dal'inizio i figli della presenza di uno dei genitori per provare che anche chi non dovrebbe averne (ricordiamoci che effettivamente una copia gay è sterile poiché manca la controparte sessuale, per questo motivo non potrebbero avere figli ).
Trovo sinceramente ceti temi piuttosto snervanti e insulsi perché si vogliono portare alla ribalta finti diritti di persone che, essendo nate come sono, non dovrebbero nemmeno porsi. Si ami chi e come si vuole (sempre senza far male ad alcuno) ma non si vada contro natura.
Ho sentito anche chi diceva che nemmeno coppie etero che non potevano avere figli avrebbero dovuto avere il diritto di avere prole ma qui si fa confusione tra un impedimento chimico di uno dei due genitori nel potersi riprodurre con uno fisico e materialmente impossibile senza l'uso di una controparte che non fa parte della propria idea di sessualità come un gay che si appoggi a una lesbica o etero donna per concepire o viceversa una lesbica che si faccia ingravidare da un etero o gay che presti il seme.
Lo so che la differenza agli occhi di molti è molto sottile, ma è una differenza che tra etero e gay esiste e tutti i sofismi intelletualoidi non servono a colmare, senza lasciare dubbi in merito. Insomma: io penso (ma è e rimane un mio punto di vista, che può essere condiviso o rifiutato) che le coppie gay non dovrebbero avere figli così come persone gay o lesbiche che si sposano o usano l'atrui sesso per rimanere in cinta o potersi riprodurre (ingannando l'altro compagno o la compagna) non dovrebbero più vedere i figli perché prole ottenuta con l'inganno fraudolento.
La tematica è molto difficile ma quando ho dei dubbi rimango della mi a opinione nel pensare come sarebbe quella situazione in natura senza interferenza umana, o se la soluzione al problema sia solo una mascherata filosofica umana non avente nulla di naturale (anche nel campo delle malattie la penso così e sono infatti contro l'accanimento terapeutico quindi sono pro eutanasia assistita).
Devo anche confermare che Freud non identificava come malattia o disturbo psicologico l'essere gay/lesbica, ma un arresto della crescita sessuale dell'individuo per cause di varia natura come afferma in "lettere a una madre americana":
" L'omosessualità non comporta sicuramente un vantaggio, ma non è nulla di cui vergognarsi, non è un vizio, una degradazione, non può essere definita una malattia; noi la consideriamo una variante della funzione sessuale prodotta da un certo arresto dello sviluppo sessuale." (Sigmund Freud)
Quindi a meno che, come al solito fa la gente, non si prenda solo ciò che conviene o si accetta tutta la scienza di Freud o si va a cercare qualche altro personaggio che sia in accordo con le proprie convinzioni. Per finire, ognuno è libero di fare ciò che vuole nella vita, così come di pagarne anche gli scotti.
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