Malato di mente ucciso da due carabinieri

Carabiniere difende collega da tentato omicidio di un pazzo
Pattuglia dei Carabinieri
Erano andati a prelevare un loro ex commilitone perché, poiché malato di mente, aveva dato nuovamente atto a violenze sui suoi famigliari, purtroppo dopo una aggressione a uno dei carabinieri, è stato ucciso dall'altro collega, forse per sbaglio. Ma perché gli agenti di pubblica sicurezza si devono sempre giustificare per l'uso regolare della forza?


Carabinieri uccidono malato mentale


A sentire i primi soggetti che scrivono sul web, e che probabilmente non hanno nulla da fare, il carabiniere che ha cercato solo di salvare il suo collega sarebbe già un "serial killer", ma sappiamo come vanno certe cose: se ha la divisa, anche se agisce bene sarà sempre colpevole di qualcosa....

Ma andiamo con ordine: ieri, due carabinieri, vengono mandati a prelevare un soggetto,loro ex commilitone e conoscono bene per i suoi problemi mentali, per portarlo all'ospedale e attuare un trattamento sanitario. Il 33enne di nome Mario Guerra, fortemente disturbato mentalmente, ha da principio accettato di seguire i due agenti ma poi ha cercato di fuggire attraverso i campi di sua proprietà.

I due carabinieri lo hanno inseguito ma uno di loro lo ha raggiunto per primo ed è stata la fine per lui. È stato letteralmente aggredito dal Guerra che gli provocato la frattura del cranio, rotto diverse costole e la mandibola con calci e pugni e infierito ulteriormente sull'agente dell'Arma anche con un bastone, al che il secondo carabiniere, una volta raggiunto il suo commilitone, ha cercato di aiutare l'aggredito sparando in aria ma un  terzo colpo, non si sa se volontariamente o no, ha colpito al fianco Mario Guerra il quale poco dopo è morto.

Devo dire che già il fatto che il colpo abbia raggiunto il fianco è indice di non volontà manifesta di uccidere, ma per dirla tutta se anche il carabiniere avesse sparato al corpo dell'aggressore, non avrebbe fatto poi così male, a mio giudizio e vista la gravità dei danni ricevuti dal suo collega, non avrei nemmeno sparato in aria.

Secondo me, ma saranno gli inquirenti a investigare e giudicare l'accaduto, una volta che un poliziotto o un carabiniere fanno il loro mestiere, non vedo perché debba essere giudicato dopo che non solo non ha usato un eccessivo uso della forza, ma non desiderava nemmeno porre fine alla vita di qualcuno.

Ci troviamo in un Paese dove se ti difendi quando hai ragione passi tutti i gironi dell'inferno perché lo hai fatto, mentre se un immigrato o un pazzo ti aggrediscono rischiando sovente di ucciderti, i PM rilasciano il soggetto perché "non pericoloso", come avvenuto anche in un altro caso... siamo veramente al circo in Italia!!! 

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