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Non violenza |
Spesso si vedono in televisione, gruppi appartenenti a varie fazioni, come
vegani,
animalisti e altre, in nome di principi di non violenza ma usando la violenza, cosa che contrasta con i loro intenti, senza porre scuse, basti vedere
Gandhi, grande pacifista morto per i suoi ideali. Ma sono veramente pacifisti questi gruppi?
Lotta contro ingiustizie
Anche io sono per la lotta contro le ingiustizie di vario genere, non solo contro le violenze gratuite verso altre forme di vita, ma non uso la violenza, né fisica né verbale (quest'ultima almeno finché non si usano termini molto offensivi nei miei riguardi, in fondo sono umano) per portare alla luce le mie motivazioni.
Non sono né sarò mai un vegano o un vegetariano o un animalista pseudo convinto, anche perché ritengo (mia personale opinione) che certe correnti di pensiero vengano guidate più dalle mode, dalla noia o da persone che sanno manipolare le persone piuttosto che dalle reali convinzioni personali.
Nella mia vita, ho capito che questi non possono cambiare il mondo, così come lo hanno compreso (loro malgrado) i discendenti dei figli dei fiori, che si sono adeguati alla struttura sociale della nostra razza umana, divenendone parte anche se con finte diversità. Spesso l'essere umano si nasconde dietro sofismi che celano altre verità o maschere, per il solo motivo di sentirsi superiore o diverso dagli altri, quando la verità risulta essere un altra.
Le mode, le correnti filosofiche, le religioni "new age", sovente ripercorrono le antiche strade già percorse anticamente da altri, ma con piccole differenze di "mobilio intellettuale", solo per trovare una motivazione di non fare dell'altro, che spesso risulterebbe meno invadente nella vita altrui, oltre che meno nefasto nella struttura sociale moderna.
Visti tutti i presupposti, volevo parlare dell'abitudine che, spesso, persone che si spacciano per pacifiste e amanti della vita, adottano verso chi non la pensa come loro, per cercare di raggiungere lo scopo che si sono prefissi (cosa falsa perché ottiene l'effetto opposto) o anche solo per sentirsi importanti nella vita, quando la verità sta ben oltre le loro stesse convinzioni o vite.
Basti vedere certi vegetariani o vegani (in quasi 40 anni ho trovato solo due persone vegane che si distaccavano dal gruppo di violenti facenti parte di queste falangi) che si propugnano pacifisti e amanti degli animali, solo per il fatto di non mangiare altre forme di vita (si i vegetali anche se sono stati definiti o quanto meno trovati rispondere a stimoli elettrici, a emozioni e intenzioni non sono vivi per loro ... o lo sono solo quando gli fa comodo) mentre invece sono pronti ad aggredire chi non la pensa come loro, verbalmente o anche fisicamente, non appena si palesano altri punti di vista, pur portando rispetto per ciò in cui credono.
Ripeto, che qualcuno di "normale" l'ho trovato, ma la statistica risulta essere in netto svantaggio rispetto l'insieme... mi ricordo un grande essere umano, sempre non perfetto perché di perfetto al mondo non c'è nessuno, ma sicuramente rispettabile poiché sacrificò la vita per ciò in cui credeva,.
Gandhi, un avvocato che scese in campo per i diritti del popolo al quale apparteneva, lottando contro i soprusi degli inglesi invasori o verso la struttura delle caste, che governa tutt'oggi la società degli Indù. Si vede che i pacifisti sono tali solo quando gli fa comodo ma si lasciano andare a violenze gratuite quando si sentono protetti dalla moltitudine dei gruppi filo cazzari ai quali appartengono.
Spesso, come ho già detto in altri scritti, i cosiddetti "vegani o vegetariani", oppure gli animalisti, sono più che altro dei bamboccioni guidati dal fatto di sentirsi in colpa di avere tutto ciò che le loro famiglie benestanti possiedono, oppure sono annoiati, ma non sono in grado di portare fino in fondo ideali che hanno bisogno anche del sacrificio pacifico delle persone che ne fanno parte. E' più facile lottare con la violenza piuttosto che portare le proprie convinzioni di fronte ai fucili senza battere ciglio, con il solo scudo delle proprie convinzioni.
Comprendo il senso di impotenza derivato dalle migliaia di morti inutili animali, ma non comprendo perché vegani e vegetariani lottino contro le violenze sugli animali (con le quali mi trovo d'accordo ma se non sei totalmente d'accordo è inutile dirlo) ma non muovano né bocca né dito contro le violenze contro altri umani che vengono sfruttati (anche senza andare tanto distanti come in altri paesi del mondo, basta guardare a casa propria) solo per sentirsi in "pace con sé stessi".... cosa che non gli riesce, viste le reazioni scatenate al minimo dissenso sulle basi che fondano le loro convinzioni o sul modo di portare avanti le proprie scelte.
Personalmente non ho mai detto a nessuno che DOVEVA diventare nuovamente "onnivoro", ho sempre rispettato le scelte di tutti, purché rispettassero il mio modo di vedere la vita e di viverla: ci sono già così tanti ostacoli verso la felicità personale e le "direttive" per una vita equilibrata, senza che ne poniamo altre, tra l'altro completamente o parzialmente errate...
Insomma: vegani (in particolar modo) vegeteriani, animalisti, pacifisti o intesi tali, cercate di vivere le vostre convinzioni con l'immolazione (se ne siete in grado) e l'esempio, non con la costrizione o le offese perché non otterrete nulla, se non di allontanare coloro che vorreste guidare verso un altro sistema di vita, sempre che non li aizziate verso voi stessi.
Detto questo, dico che è necessario apprendere a comprendere le regole della natura e non venire guidati da elucubrazioni mentali personali o umane che con la natura non hanno nulla a che vedere.
Fonte: http://www.promiseland.it/2012/08/19/la-violenza-dei-nonviolenti/