Scuole italiane allo sfascio

Scuola in Italia edifici fatiscenti
Scuola di una volta

Da quanto riporta l'ultima analisi del Censis, le scuole italiane sono pressoché edifici da abbattere e pericolanti oltre che pericolosi..


Declino della scuola italiana


Un rapporto sulla edilizia scolastica è stato redatto studiando ben ventiquattromila istituti statali, su un complessivo composto da più di quarantamila edifici scolastici, determinando l'allarme che è stato lanciato, seppure non si sa ancora chi veramente lo accoglierà, contro possibili incidenti o malattie provocate dalla presenza di amianto nelle scuole messe sotto esame. 

La situazione è particolarmente drammatica: impianti elettrici, idraulici e termici in disfacimento, pezzi di muro e isolamento che si staccano, presenza di amianto nelle aule, insomma, non esiste un edificio scolastico in Italia che sia a norma e non comporti pericoli di qualche tipo.

I danni sono notevoli anche se variano da istituto a istituto, comunque nel complesso si parla di miliardi di euro che dovrebbero essere investiti, che dovevano essere spesi già nel corso dei decenni passati ma non sono stati usati per fare manutenzione e ora ci troviamo in un bell'impiccio. 

Scuola devastata
Edifici scolastici oggi non a norma


Con pochi soldi (almeno per investimenti nel pubblico interesse) lo Stato faticherà non poco a fare ammenda e aggiustare ciò che non ha mai toccato nel corso degli anni in tutte le scuole d'Italia, anche se credo, visti anche i sistemi usati nel recente passato, che i politici troveranno qualche altra tassa da mettere al popolo appecoratosi ormai a livelli indecenti per qualsiasi popolo.

Come potrà altrimenti uno Stato con le casse pressoché vuote (sempre parlando in riferimento del popolo) a trovare i soldi per sostituire gli edifici vetusti che sono più del 15% del numero complessivo degli immobili, costruiti prima della fine della Seconda Guerra Mondiale? Altri tra il 1945 e il 1960, mentre la maggior parte risale al periodo '70-'80, troppi anni di continuo uso e nessuna o poca manutenzione... poi si continua a dire che gli studenti italiani vengono preparati meglio di quelli stranieri!!! Ma per favore!!!! All'estero si fa uso di computer e si apprendono le tecniche per vivere in un mondo civilizzato, in Italia si usano slogan al solo scopo di aggirare i ridicoli ascoltatori di questa falsa direzione..

La metà delle scuole italiane non otterrebbe l'agibilità se dovesse chiederla, peccato che non la si chieda o si facciano eventuali lavori come "per magia" visto che altrimenti avrebbero già chiuso i battenti quasi tutti gli Istituti educativi. Spese insufficienti e tempi biblici. 

Per il Censis, "la recente assegnazione del 95,7% dei 150 milioni di euro stanziati con il "decreto del fare" (che quasi certamente si ridurrà a un nulla di fatto o a poco e male di fatto - Nota di chi scrive il post) per l'avvio immediato di 603 progetti di edilizia scolastica, rappresenta sicuramente un cambio di passo rispetto alle lunghe e farraginose procedure degli anni passati". 

Ed è di pochi giorni fa la notizia che il governo Renzi ha ottenuto lo sblocco del Patto di Stabilità per finanziare un grande piano di ristrutturazione delle scuole, che prevede altri 7.000 nuovi interventi per un importo complessivo di  2.240 milioni di euro, sempre sperando che non se li mangi qualcun altro con qualche "progetto creativo", di cui l'Italia è famosa...

Personalmente mi ricordo che, già quando andavo a scuola io, le scuole avevano notevoli problemi di sicurezza e agibilità quindi lo studio del Censis, non mi prende alla sprovvista, al massimo mi fa fare una considerazione: noi italiani, siamo in grado veramente di lavorare senza rubare? Credo che le prove oggettive della storia diano la risposta... 

Il brutto è che i fatti fanno passare il popolo italiano come boriosi che sbruffoneggiano accampandosi meriti che spesso non hanno, per il solo fatto che qualche raro genio italiano, è riuscito a distinguersi anche dalle altre nazioni, altrimenti potremmo anche farci chiamare "gli handicappati dell'Europa" visti i risultati, e poi ci lamentiamo di come veniamo trattati durante i dibattiti all'estero.



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