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Gino Strada Emergency |
Un uomo che cerca di cambiare le cose nel mondo, secondo le proprie possibilità, andando anche in zone calde dove la guerra la fa da padrona, per aiutare le persone che ne hanno bisogno, questa è l'immagine molto riassunta di chi sia Gino Strada.
Gino Strada Emergency
Gino Strada, il suo vero nome è Luigi ma ormai tutti lo conoscono come Gino, è nato a Sesto San Giovanni a Milano, il 21 Aprile 1948, ha conseguito la laurea in medicina nel 1978 all'Università Statale di Milano, con successiva specializzazione in chirurgia d'urgenza. Questo uomo che ha avuto parte anche nelle contestazioni studentesche, non si può certo dire si sia adagiato sugli allori nel corso degli anni ma ha dato prova di cocciutaggine nel tentare, per quello che ha potuto, a cambiare la situazione umana in Italia e nel mondo.
Si è interessato ed ha praticato il trapianto di cuore, alla chirurgia traumatologica e nella cura delle vittime di guerra, per quest'ultimo caso è divenuto una istituzione nel mondo politico, poiché si impegna attivamente da decenni nel portare cure e sollievo alle popolazioni che devono subire gli attacchi di varie fazioni politiche che si mascherano dietro ideologie false per nascondere solamente le loro mire espansionistiche. Dal 1989 al 1994 ha lavorato con il Comitato Internazionale della Croce Rossa in molte zone di conflitto nel mondo (tra le quali Pakistan, Perù, Afganistan, Somalia e Bosnia Erzegovina).
L'esperienza sul campo di Gino Strada, lo ha infervorato nel combattere le false ideologie che spesso vengono spudoratamente messe in evidenza dalle lobby di potere politico per nascondere le loro vere mire di conquista e controllo di altre nazioni minori, portandolo spesso a scontrarsi con i poteri forti, compresi il Vaticano, poiché Gino Strada è sempre stato un ateo convinto, come ha direttamente detto anche a Papa Ratzinger il 30 Novembre 2011. Insieme a sua moglie ed altri colleghi medico chirurghi, Gino Strada ha fondato Emergency, una ONG italiana a carattere umanitario che combatte le sofferenze dei feriti, aiuta nella riabilitazione delle vittime di guerra e combatte attivamente contro la produzione delle mine antiuomo. La moglie Teresa Sarti muore nel 2009.
Nei primi tre scrutini per decidere il Presidente della Repubblica, Gino Strada venne votato ogni volta come possibile personaggio per ricoprire questa posizione di spicco, anche per il suo valore come persona. Gino Strada ha spesso assunto posizioni molto critiche contro la politica dei vari Governi italiani che si sono succeduti e hanno usato solo parole vuote verso la pace che Gino ha sempre promulgato e cercato di portare in ogni luogo che ha frequentato, a costo di grandi sacrifici e rinunce, che spesso molte persone non comprendono. In particolare Strada ha criticato il supporto italiano all'intervento NATO in Afghanistan contro il precedente governo talebano, un atto di guerra contro la popolazione afghana secondo Emergency, in aperta violazione della Costituzione della Repubblica Italiana.
Una persona come Gino Strada che ha assistito più di 4 milioni di persone bisognose senza richiedere pagamenti di sorta, quando i medici nel nostro paese richiedono fior di quattrini prima anche solo di considerare il caso di un singolo paziente, ne fa il paladino della vera medicina e non riesco a capire come certi deficienti possano dire che si fa pubblicità alla tv quando appare in qualche trasmissione, visto il suo specificato rifiuto nel piacere di stare sotto i riflettori del gossip o dello spettacolo. Esistono persone che non hanno mai dovuto soffrire realmente altrimenti non userebbero parole così dure e ingiuste contro un uomo che si battuto contro la violenza coperta da ideali quando le vere mire dei governi erano solo le ricchezze di altri paesi. Sono stupito che ancora esistano idioti in grado di definire Gino Strada una persona che si vuol fare pubblicità, forse per acquisire denaro, quando con il suo operato ha sempre dimostrato di non essere interessato a certe tematiche. Evidentemente si tratta dei cosiddetti "figli della madre dei deficienti" che purtroppo è sempre in cinta....
Personalmente rispetto molto Gino Strada anche se non la penso completamente come lui, ma rispetto sempre un uomo disposto a sacrificare tutto della sua vita per un ideale nel quale crede, un ideale che non si riempie di parole ma di azioni, un ideale che non ci si limita a ripetere come il pappagallo ma che si mette in moto con le proprie azioni, nella speranza che altri possano seguire la strada della pace, unica vera soluzione all'esistenza e continuità della società umana. Ho solo da dire una cosa a Gino Strada:
Grazie per tutto quello che fai, nonostante tu sia medico e io non ami particolarmente questa categoria di persone, riconosco in lui la vera figura che il dottore dovrebbe rappresentare. Un medico che guarda prima al bene del paziente e di chi soffre lasciando le illusioni del denaro agli speculatori che si fregiano di parole e premi inutili per l'umanità, falsi agli occhi dei pochi illuminati. Grazie Gino Strada per tutto ciò che tu e i tuoi collaboratori fate per tutti.
Libri e scritti di Gino Strada
• Pappagalli verdi. Cronache di un chirurgo di guerra, Milano, Feltrinelli, 1999. ISBN 88-07-17032-9.
• Introduzione a Giulietto Chiesa e Vauro, Afghanistan anno zero, Milano, Guerini, 2001. ISBN 88-8335-242-4.
• Buskashì. Viaggio dentro la guerra, Milano, Feltrinelli, 2002. ISBN 88-07-17069-8.
• Prefazione a Lella Costa, In tournée, Milano, Feltrinelli, 2002. ISBN 88-07-81717-9.
• Prefazione a Silvio Galvagno, Nell'inferno di Kabul. Testimonianze di un chirurgo di guerra, Cuneo, Primalpe, 2002.
• Prefazione a Giovanna Botteri et al., Dentro la guerra. Testimoni di un pianeta senza pace, Civezzano, Nonluoghi libere edizioni, 2003. ISBN 88-900763-3-X.
• Prefazione a Alberto Demagistris, Mine antiuomo, Pisa, BFS, 2003. ISBN 88-86389-82-5.
• Prefazione a Vauro, Principessa di Baghdad, Milano, Guerini, 2003. ISBN 88-8335-432-X.
• Il senso delle parole, in Linda Bimbi (a cura di), Not in my name. Guerra e diritto, Roma, Editori Riuniti, 2003. ISBN 88-359-5392-8.
• Introduzione a Ernst Friedrich, Guerra alla guerra. 1914-1918: scene di orrore quotidiano, Milano, Oscar Mondadori, 2004. ISBN 88-04-53473-7.
• Postfazione a Flavio Oreglio, Katartiko 3. Atto finale, Milano, Mondadori, 2004. ISBN 88-04-52484-7.
• Il centro di riabilitazione Sulaimaniya in Massimo Nava, Vittime. Storie di guerra sul fronte della pace, Roma, Fazi, 2005. ISBN 88-8112-605-2.
• Prefazione a Howard Zinn, La guerra giusta, Milano, Charta, 2006. ISBN 88-8158-581-2.
• Prefazione a Scott Ritter, Iraq confidential. Intrighi e raggiri. La testimonianza del più famoso ispettore ONU, San Lazzaro di Savena, Nuovi mondi media, 2006. ISBN 88-89091-33-9.
• Prefazione a Diego Brasioli, Le stelle di Babilonia, Milano, Mursia, 2006. ISBN 978-88-425-3600-0.
• Presentazione di Philippe Andrieu (testi di) Perché la guerra? Spiegazione e funzionamento della guerra, Reggio Emilia, Zoolibri, 2007. ISBN 978-88-88254-38-8.
Frasi di Gino Strada
«Io non sono pacifista. Io sono contro la guerra.»
«Credo che la guerra sia una cosa che rappresenta la più grande vergogna dell'umanità. E penso che il cervello umano debba svilupparsi al punto da rifiutare questo strumento sempre e comunque in quanto strumento disumano.»
«La vita imita l'arte più di quanto l'arte non imiti la vita.»
Oscar Wilde
«Il terrorismo è la nuova forma della guerra, è il modo di fare la guerra degli ultimi sessant'anni: contro le popolazioni, prima ancora che tra eserciti o combattenti. La guerra che si può fare con migliaia di tonnellate di bombe o con l'embargo, con lo strangolamento economico o con i kamikaze sugli aerei o sugli autobus. La guerra che genera guerra, un terrorismo contro l'altro, tanto a pagare saranno poi civili inermi.»
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